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La tecnica dell'icona, la rappresentazione iconica dei miracoli dell'Antico e del Nuovo Testamento, delle feste e della passione di Cristo, dei fatti avvenuti dopo la risurrezione, delle parabole, dell'Apocalisse di Giovanni il Teologo, delle feste della Madre di Dio, dei martiri del calendario e molto altro ancora, in uno dei più antichi manuali (XVIII secolo) dell'arte sacra bizantina e tardobizantina. L'opera del monaco athonita Dionisio da Furnà, nota anche come Guida per pittori o Manuale del Monte Athos, è uno dei più antichi testi rimasti dedicati alle tecniche dell'iconografia bizantina e postbizantina. Compilato nel primo trentennio del XVIII secolo, ebbe una elevata diffusione in forma manoscritta tra gli iconografi dell'Athos, e solo nel 1845 fu per la prima volta pubblicato (in Francese), benché in una edizione influenzata dalle aggiunte di un noto falsario, Costantino Simonidis, qui emendata e restituita nella traduzione di Giovanna Donato Grasso. Il "Codice dell'icona", attraverso descrizioni e prescrizioni minuziose, oltre a essere una fonte di grande valore storico-artistico, rappresenta una introduzione all'arte sacra dell'icona.